Migrazioni

Le Congregazioni di San Giuseppe spontaneamente sono emigrate dalla Francia nel mondo intero. Sono consapevoli che, invece, per molti l’emigrazione non rappresenti una scelta, ma una necessità. Si stima che ci siano 200 milioni di emigrati all’estero, 16 milioni di rifugiati e di richiedenti asilo e 26 milioni di persone che si spostano all’interno dei loro paesi (IDPs). Essi costituiscono alcuni dei gruppi di persone che si sono spostati per problemi di lavoro, di sicurezza o in conseguenza di situazioni di povertà, conflitto o cambiamenti climatici. Virtualmente non c’è nessun paese che non sia toccato dal fenomeno delle migrazioni umane. Abbandonando un’esistenza di emarginazione nei paesi d’origine, i migranti partono per migliorare la loro vita, integrandosi in una nuova società nei paesi di destinazione, che per lo più spesso traggono profitto dall’apporto dei migranti. I migranti spesso sono delusi quando vengono ancora emarginati nella loro nuova residenza.

La povertà è la causa principale delle migrazioni mondiali.  Dal momento che la crisi finanziaria globale ha fatto ricadere molta gente in una più profonda povertà, c’è da aspettarsi una diffusione dei fenomeni migratori. Molti altri fattori fanno sì che la gente lasci la propria casa. I rifugiati “ambientali” fuggono dai disastri causati dai cambiamenti climatici.

 

In ogni caso,  che si muovano sia all’interno dei loro confini sia all’estero, spesso i migranti si scontrano con forme estreme di esclusione sociale e di emarginazione. Gruppi numerosi di persone vengono sistematicamente  privati di diritti, opportunità e risorse (per l’educazione, la casa, il lavoro, la salute e la partecipazione democratica) che sono normalmente alla portata dei membri della società e che sono la chiave di un’integrazione sociale.

 

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