Sradicare la povertà

Le Congregazioni di San Giuseppe lavorano per sradicare la povertà fin dalla loro fondazione al Puy nel 1650. La povertà, cioè la mancanza di risorse sufficienti per poter soddisfare i bisogni primari di cibo, acqua, vestito, alloggio, cure mediche ed istruzione, ha molteplici cause e molteplici conseguenze. Le statistiche mostrano che la metà dei bambini del mondo vivono in uno stato di povertà, cioè soffrono la fame, sono malnutriti, sono privi di cure  mediche e di istruzione. Due milioni di bambini muoiono ogni anno per malattie curabili, quali la diarrea o la polmonite, perché le loro famiglie non riescono a pagare le cure.

La carità, che si occupa delle conseguenze della povertà, sebbene importante, non affronta il vero problema, le cause strutturali che sono alla radice e creano fame, povertà e dipendenza.

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In molti paesi interessi politici e la necessità di pagare il debito pubblico hanno portato a deviare le risorse dai bisogni interni verso i mercati occidentali. Ci vogliono delle soluzioni politiche perché i frutti della crescita economica vengano indirizzati ad assistere chi si trova maggiormente nel bisogno. Pur mantenendo molte delle loro attività caritative, le Congregazioni di San Giuseppe hanno aumentato le loro presenze nell’impegno per un cambiamento di sistema che si rivolga alle cause strutturali che sono alla radice.

 

Inoltre, a chi si trova intrappolato nella povertà deve essere offerta la possibilità di forgiare il proprio futuro mediante l’accesso all’istruzione e alle cure mediche, insieme alla possibilità di guadagnare e/o di ottenere in prestito piccole somme perché possa sviluppare attività produttive.

 

Il difficile problema dello sradicamento della povertà, una delle mete del Programma di Sviluppo del Millennio, richiede che ogni persona ed ogni nazione si impegni a lavorare sia sulle conseguenze che sulle cause della povertà.

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