Forum di alto livello politico sullo Sviluppo Sostenibile.

Questo forum ha concluso la sua sessione annuale l’ 8 luglio 2015, adottando una dichiarazione che incaricava ministri del mondo intero di stabilire un programma di sviluppo per il dopo 2015, che completasse il lavoro incompiuto degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo (OMD), e rispondesse a nuove sfide; questo programma dovrà essere «solido, universale, ambizioso, inclusivo e incentrato sull’esere umano» (DESA News 2015).

I ministri si sono rallegrati del lavoro realizzato grazie aagli Obiettivi del Millennio; ora il Forum di Alto Livello Politico può applicarsi a lavorare per la tappa seguente, intravvista per la prima volta alla Conferenza Rio + 20 del 2012, che immaginva “ il futuro che desideriamo”.

Il Forum fornisce ora guide e orientamenti politici per l’applicazione degli Obiettivi di uno Sviluppo Sostenibile, rendendo più coerenti le strutture delle istituzioni responsabili del controllo e rivede il nuovo calendario degli Obiettivi. Il Forum, che comprende ministri provenienti dagli stati membri dell’ONU, è ora pronto alla riunione del 2016, che continuerà il lavoro di valutazione degli Obiettivi del Millennio e di quelli che li seguiranno.

Le decisioni e le dichiarazioni finali del Forum sono state inviate alla Terza Conferenza internazionale per il Finanziamento dello Sviluppo che si svolgeva ad Addis-Abeba, in Etiopia. La conferenza ha adottato i 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile, che proteggeranno l’ambiente e miglioreranno le prospettive economiche mondiali. L’Assemblea Generale adotterà questi obiettivi durante la sua riunione del settembre 2015. Il costo della sua messa in pratica è stimato a 3 mila miliardi dollari all’anno. Un finanziamento supplementare verrà dato da paesi in via di sviluppo che godono di maggiori risorse fiscali interne.

Un punto di dissenso ha riguardato la facilità con cui le multinazionali collocano i loro profitti in paesi a bassa tassazione. Il Comitato di Esperti sulla Cooperazione internazionale su imposizioni di tasse dell’ONU si occuperà di questo problema.

Non si è avuto un accordo riguardo all’ammontare dell’aiuto che i paesi sviluppati sii mpegnavano a dare. Nella dichiarazione si riafferma che si tratta dell’0,7% del prodotto nazionale lordo, ciò che i paesi avevano già accettato di donare. In realtà, però, solo alcuni paesi rispettano quest’impegno.

C’è stato, invece, un accordo sull’alleggerimento del debito, sui limiti da imporre ai “fondi strozzini” che acquistano i debiti in giacenza e sulla trasparenza negli accordi di crediti.

La signora Phumzile Miambo Ngcuka, Direttrice esecutiva della Commissione ONU per le Donne ha affermato che il Programma d’Azione si impegna seriamente sul piano politico ad “assicurare l’uguaglianza dei sessi e la promozione delle donne e delle bambine”, fissando un quadro globale per il finanziamento dello sviluppo.