Le Nazioni Unite pongono l’accento sull’eliminazione della povertà

La Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo sociale si è riunita per la sua 55esima sessione nella sede dell’ONU di New York dal 1° al 17 febbraio 2017. Come indica il tema scelto: “Strategie per sradicare la povertà, per giungere ad uno sviluppo sostenibile per tutti”, lo sviluppo è veramenet sostenibile solo quando la povertà, in tutte le sue forme, sparisce. La riunione di quest’anno si è soffermata specialmente sui soggetti più vulnerabili, in particolare sui giovani e le persone portatrici di handicap.

Bisogna notare che, benché la povertà estrema sia enormemente diminuita (ciò che costituiva lo scopo dell’OMD N° 1), la povertà relativa, cioè il divario tra ricchi e poveri, continua ad aumentare. Accade così in tutte le nazioni, sia in quelle considerate ricche sia nelle povere. Alcuni Rappresentanti di numerosi paesi hanno riferito sulle loro strategie per ridurre la povertà e i problemi che incontrano a questo riguardo. Per l’Unione Europea bisogna affrontare il problema dell’elevata disoccupazione che colpisce i più giovani. Costa Rica e Panama hanno parlato della necessità di avere delle “mappe sociali” per localizzare chi vive nella povertà e aiutarli ad accedere alle risorse esistenti. La Nigeria ha osservato che i programmi della lotta contro la povertà devono essere locali e trattare i problemi che ne stanno alla base.

I funzionari dell’ONU, insieme ai rappresentanti della Società Civile, hanno sottolineato l’importanza dell’inclusione sociale per tutti, in modo che le persone non soddisfino solo le loro necessità di base, ma raggiungano una condizione di vera dignità umana. Concludendo, il Presidente della Commissione, l’austriaco Philip Charworth, ha ripetuto che la politica sociale dovrebbe mirare a rendere le persone autonome, di un’ autonomia che assume aspetti diversi secondo le situazioni. .

Anche se sono i governi ad avere la responsabilità di affrontare ed eliminare la povertà, tuttavia essi devono agire collaborando con i gruppi locali e con chi vive sul posto, poiché questi conoscono la realtà e sono in grado di mobilitare le risorse necessarie. Dal momento che ogni situazione è differente, bisogna che le soluzioni dei problemi tengano conto della realtà locale. Sia gli studiosi, come i governi e la società civile, tutti concordano che le politiche debbano essere adattate ai luoghi e che le informazioni locali sono indispensabili per raggiungere questo obiettivo.

Come conclusione, la Commissione ha approvato tre bozze di risoluzioni riguardanti lo sviluppo in Africa, l’importanza di politiche globali e di programmi per migliorare la situazione dei giovani e i diritti dei portatori di handicap.

Il discorso continua poiché l’ONU e la Società Civile lavorano con i governi per realizzare l’obiettivo N°1 degli ODD (obiettivi di uno sviluppo sostenibile): “Sopprimere ovunque la povertà in tutte le sue forme”