“Il tuo Cristo è ebreo. La tua macchina è giapponese. La tua pizza è italiana. La tua democrazia greca. Il tuo caffé brasiliano. La tua vacanza turca. I tuoi numeri arabi. Il tuo alfabeto latino. Solo il tuo vicino è uno straniero” (da un manifesto apparso sui muri di Berlino nel 1994).
“Cittadinanza globale, utopia?” è stato il tema del nostro annuale appuntamento come Federazione Italiana delle Suore di San Giuseppe, organizzato dalla Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato, svoltosi a Torino il 15 novembre scorso, con la partecipazione di un centinaio tra suore, laici amici e collaboratori e persone interessate al tema. Tra questi, giovani delle nostre scuole che hanno espresso interrogativi (“che spazio abbiamo noi, semplici cittadini, in un ambiente come l’ONU?”) e speranze…
Ospite della prima parte della giornata è stata suor Maria Grazia Caputo, rappresentante della ONG Salesiana a Ginevra, la quale ha coinvolto tutti i presenti, giovani e grandi, con la sua passione nel promuovere e difendere i diritti di ogni persona, soprattutto dei bambini e degli adolescenti. Con linguaggio chiaro e competenza, la relatrice ci ha introdotti nella complessità del funzionamento della sede dell’ONU a Ginevra, là dove si prendono decisioni che determinano le sorti di interi popoli e si vigila sul rispetto dei diritti umani nelle varie nazioni.
In questo “villaggio universale”, in cui siamo immersi, affinché non prevalga, per dirla “alla Papa Francesco” la “globalizzazione dell’indifferenza” dobbiamo esprimere con azioni concrete che un altro mondo è possibile. Occorre impegnarci con audacia, responsabilità e fantasia a “globalizzare la comunione”.
Ed è stata proprio la “concretezza” ad essere un’importante “protagonista” di questa intensa giornata. Nel pomeriggio, in una rapida carrellata, Madre Gabriella, suor Graziella e suor Nicoletta hanno presentato l’esperienza vissuta a Brentwood lo scorso mese di maggio, che ha portato ad una rinnovata presa di coscienza di quanto già si è fatto e si sta facendo a favore di tanti fratelli, addirittura di intere popolazioni, là dove operiamo.
La Commissione, infatti, ha raccolto dei dati sul lavoro apostolico e promozionale, realizzato e animato dalle Suore della Federazione Italiana, intorno a quattro temi: povertà, donna, bambini, cura del pianeta. Non abbiamo scoperto attività ed esperienze sconosciute, ma con un solo colpo d’occhio abbiamo percepito con più forza e toccato con mano l’Amore provvidente del Padre che guida la storia, suscita energie di bene, accende la fantasia della carità, alimenta l’ardore missionario, sceglie e chiama umili operai e operaie perché diventino segni della sua Presenza di tenerezza, accogliendo, consolando, curando chi soffre.
L’assemblea si è sentita così incoraggiata nella volontà di rinnovare con generosità e speranza la propria scelta dei poveri e l’impegno per la difesa dei loro diritti, nonostante le difficoltà create da cambiamenti rapidissimi e da una globalizzazione che rischia di diventare disumana, se non è guidata dall’amore.
La testimonianza di alcuni immigrati e di un volontario, Michele, ci hanno, infine, fatto conoscere una struttura in cui, grazie ad alcune suore e a parecchi laici, si sta realizzando una concreta integrazione tra fratelli molto diversi tra loro. Un ulteriore spazio verrà presto messo a disposizione dal Comune di Torino ed è stato rivolto un invito a tutti i presenti per dare una mano ad allestire i nuovi locali.
A conclusione della giornata, ci sono stati due momenti molto piacevoli: alcuni brani musicali eseguiti con flauto e chitarra e una danza delle sorelle malgasce.