Incontro della Commissione sullo Stato delle Donne

La 59esima Sessione della Commissione sullo Stato delle donne (CSW) si è riunita nel marzo 2015, mese della Donna, per esaminare e fare il bilancio del 20esimo anniversario del Piano d’Azione di Pechino, firmato da 189 nazioni, alla 4a Conferenza Mondiale della Donna a Pechino del 1995. Si  sono anche presi in esame i documenti frutto della 23eesima Sessione Speciale dell’Assemblea Generale che aveva valutato lo stato d’attuazione del Piano d’Azione di Pechino, cinque anni dopo la sua approvazione.

Il Piano d’azione comprende 12 ambiti problematici, introdotti dal principio per cui i diritti delle donne si identificano con i diritti umani: Donne e povertà, Educazione e formazione delle donne,  Donne e salute, La violenza contro le donne, Donne e conflitti armati, Le donne e l’economia, Donne al potere e processi decisionali, Meccanismi istituzionali per la promozione della donna, I diritti umani delle donne, Donne e massmedia, Le donne e l’ambiente, Le bambine.

La Commissione (CSW) è la principale organizzazione intergovernamentale dedita alla promozione della parità di genere e dell’autonomia  delle donne; è composta da 45 stati, eletti per 4 anni, dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

Una discussione generale alle Nazioni Unite, durante l’incontro della Commissione, prevede delle dichiarazioni da parte degli stati membri, degli osservatori e dei membri della società civile. Oltre ai dibattiti ufficiali, al di fuori degli incontri della Commissione, si svolgono degli eventi organizzati dagli Stati membri delle Nazioni Unite e dalle ONG.

A conclusione di due settimane di Conferenza si sono avuti due risultati: Una dichiarazione politica  e dei metodi di lavoro. Adottata da ministri e capi di stato, se presenti in Commissione, generalmente durante i primi giorni dei lavori, questa Dichiarazione non è giuridicamente vincolante, ma viene considerata una dichiarazione consensuale. Preoccupata dalla lentezza dei progressi e dalle lacune nell’attuazione del Piano d’Azione di Pechino, la Commissione ha pubblicato una Dichiarazione politica, per assicurarsi che la parità di genere e la promozione delle donne vengano incorporate negli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile. Si tratta degli  obiettivi a cui le Nazioni Unite lavoreranno dal 2015 al 2030 e che assicureranno la riuscita degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Il testo finale di questi obiettivi, i loro intenti e i loro indicatori verranno adottati durante la sessantanovesima Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2015. In questa Dichiarazione politica si chiedeva anche la ratifica da parte di tutti gli Stati della Convenzione sull’Eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le donne e il suo Protocollo facoltativo. La Commissione ha anche pubblicato dei Metodi di Lavoro, precisando come intende procedere l’anno prossimo.

Sono state sollevate due critiche. Le ONG hanno sottolineato una mancanza di trasparenza, manifestata dal fatto che la Dichiarazione politica è stata approvata all’inizio dell’Incontro della Commissione, e non al suo termine, quando la società civile avrebbe potuto portare più informazioni. Un’altra critica indicava che la Dichiarazione non riflette la totalità degli impegni del Piano d’Azione di Pechino 1995. Passando autorevolmente in rassegna i 167 paesi  dell’ONU, i loro governi e la società civile, il Segretario Generale Ban KI-Moon ha dichiarato che i progressi di questi ultimi vent’anni sono stati di una lentezza inaccettabile e che, in certi luoghi, si deve perfino lamentare uno stato di stagnazione e di regressione.

Troverete maggiori informazioni sulla Commissione in www.un.org